La Tomografia ad impedenza elettrica (EIT) si è dimostrata essere uno strumento particolarmente utile per guidare il clinico nel setting adeguato del ventilatore. In particolare, attraverso l’analisi delle immagini EIT, è facilmente e rapidamente identificabile una Pressione Positiva di fine Espirazione (PEEP) che eviti sia il dereclutamento alveolare sia, di contro, una sovradistensione dannosa per il paziente con insufficienza respiratoria acuta ipossiemica, anche SARS-CoV-2 correlata. L’uso della EIT può essere usato con diversi fini per poter monitorizzare l’aerazione e la ventilazione del polmone in corso di Ventilazione Non-Invasiva (NIV), come strumento di supporto anche nel processo di svezzamento da ventilazione meccanica invasiva.
In sala operatoria è stato ugualmente usato, come in terapia intensiva, per poter identificare la migliore PEEP in corso di interventi addominali laparotomici e/o laparoscopici, e anche in altri setting chirurgici.
Non per ultimo, data la sua non-invasività, assenza di radiazioni ionizzanti e potenziali danni biologici indotti, l’EIT trova spazio di utilizzo anche nell’ambito pediatrico.
Interessanti sono anche i futuri possibili sviluppi di tale sistema di monitoraggio al fine di valutare la perfusione polmonare, in associazione alla ventilazione, e, pertanto, aver al letto del paziente un’attenta valutazione anche dei rapporti ventilo-perfusivi.
L’obiettivo del corso è fornire le conoscenze e suggerire le possibili applicazioni legate alla Tomografia ad impedenza elettrica (EIT) nella pratica clinica anestesiologica e rianimatoria.