La terapia sostitutiva renale continua nell'unità di terapia intensiva richiede un addestramento dedicato e un processo educativo che includa approcci teorici e pratici. A tal fine, uno degli obiettivi più importanti è quello di raggiungere una durata accettabile del circuito senza complicanze per il paziente. La terminologia utilizzata per descrivere le diverse modalità di RRT è spesso confusa e in continua evoluzione, pertanto, l’utilizzo di una corretta nomenclatura è utile per raggiungere un linguaggio condiviso tra tutte le parti coinvolte per facilitare la comprensione, il progresso e la diminuzione degli eventi avversi correlati all'errore di comunicazione.
L'efficacia di una terapia sostitutiva renale può essere manipolata dalla scelta della modalità, dalla clearance dei soluti, ma anche dalle caratteristiche dei filtri e delle membrane. Una corretta terapia dipende dalla scelta dell’accesso vascolare e da un corretto funzionamento del circuito extracorporeo, un adeguamento dell’apporto nutrizionale e della terapia farmacologica necessaria. Tale trattamento non è esente da complicanze, che dovrebbero essere prevenute ove possibile o trattate tempestivamente. Si comprende così l’importanza dei progetti focalizzati sulla corretta gestione della terapia sostitutiva renale basati su specifiche competenze e processi di comunicazione adeguati, al fine di evitare eventi avversi e l’utilizzo inappropriato delle risorse.
Obbiettivi del corso base sono: trasmettere le indicazioni delle recenti linee guida AKI KDIGO e far conoscere a tutti i partecipanti le principali tecniche di RRT, il timing di inizio e sospensione, le modalità di anticoagulazione e le principali complicanze, in modo da permettere ai partecipanti di programmare in sicurezza un trattamento di RRT in area critica.