Ogni sforzo per implementare le skill dei neuroanestesisti e neurorianimatori e dei medici di terapia intensiva e dell’emergenza deve mirare a ridurre la morbidità e mortalità dei pazienti e deve servire come stimolo e modello per nuovi protocolli diagnostico-terapeutici. Negli ultimi anni, inoltre, si sta diffondendo l’approccio multimodale del neuromonitoraggio per meglio interpretare le reali condizioni cerebrali durante l’intervento neurochirurgico o per la valutazione del trattamento terapeutico del paziente in Terapia Intensiva. Ai monitoraggi standard e a maggiore invasività quali quelli relativi alla misura diretta della pressione intracranica si stanno aggiungendo una serie di monitoraggi meno invasivi quali il doppler transcranico, il monitoraggio dell’ossimetria cerebrale, la valutazione ecografica del diametro del nervo ottico, la pupillometria e il monitoraggio EEG avanzato. Lo scopo del Congresso è quello di trattare, pertanto, specifici problemi concernenti la neuroanestesia e la neurorianimazione e tale problematica sarà oggetto di discussione e di approfondimento nel corso delle varie sessioni in programma. Uno degli argomenti principali è il trattamento dell’iperglicemia in neuroanestesia e nel paziente critico neurologico.
Saranno, inoltre, trattati i problemi relativi alla prevenzione del delirio e alle alterazioni dell’assetto coagulativo. Attualmente nel campo anestesiologico l’introduzione di tecniche anestesiologiche endovenose con infusione guidate al target, la possibilità di utilizzare farmaci quali gli alfa agonisti e la maggiore attenzione ai monitoraggi intraoperatori multimodali rendono più che mai necessario un continuo aggiornamento tecnologico-culturale. Saranno a questo scopo trattati i monitoraggi più avanzati quale quello che consente la previsione degli eventi di ipotensione arteriosa in corso di chirurgia; le tecniche di “awake craniotomy” e quelle relative alla chirurgia spinale e della patologia ipofisaria. Una sezione relativa alla neurorianimazione affronterà le problematiche del coma, della gestione del trauma cranico e non ultimo il ruolo sempre più importante dell’uso dell’intelligenza artificiale per lo studio e la valutazione del percorso diagnostico-terapeutico della prognosi nel paziente critico neurologico.