L’insorgenza di aritmie cardiache è un rischio frequente in ambito perioperatorio sia nella chirurgia cardiotoracica che nella chirurgia generale; in particolare la FA è la complicanza più frequente in corso di bypass aortocoronarico (CABG) e nel periodo immediatamente successivo a procedure di resezione polmonare. La FA è associata ad un incremento del rischio di mortalità di 2 volte per le donne e di 1,5 volte per gli uomini rispetto alla popolazione generale.
La gestione di artmie sopraventricolari può assumere carattere di emergenza anche nei pazienti non chirurgici con comorbidità cardiache o ad esempio nei pazienti settici.
Nelle situazioni acute secondo le linee guida ESC European Society of Cardiology 2016, si raccomanda l’impiego di formulazioni endovena di beta bloccanti o di calcio antagonisti, eventualmente in associazione a digossina se la monoterapia non risponde a sufficienza o amiodarone endovena.
Landiobloc è un nuovo ß–bloccante selettivo e tra questi ultimi, presenta le caratteristiche farmacologiche e farmacocinetiche che lo rendono il più adatto per l’impiego in situazioni acute quando sia desiderata una veloce azione di contrasto alla tachicardia e al contempo una altrettanto veloce possibilità di sospendere tale azione, soprattutto in pazienti con insufficienza cardiaca e ipotensione.
- Rispetto ad esmololo, ad oggi il beta bloccate disponibile con maggiore selettività per i recettori β1 adrenergici, landiololo ha una selettività 7-8 volte superiore (misurata come rapporto β1/β2).
- Ha un effetto cronotropo negativo più marcato rispetto all’effetto inotropo negativo.
- Ha un tempo di emivita che è la metà rispetto ad esmololo (4 minuti landiololo vs. 9 minuti esmololo).
Considerando l’elevata cardioselettività e le caratteristiche di farmacocinetica della molecola, si può assumere che Landiololo sia il farmaco di elezione per diverse tipologie di pazienti tra cui soggetti con comorbidità/complicanze polmonari, pazienti settici o con insufficienza cardiaca e frazione di eiezione ridotta.