L’utilizzo degli ultrasuoni è entrato a far parte in maniera fondamentale nell’ambito delle tecniche di anestesia locoregionale. Gli ultrasuoni, infatti, sono utilizzati in ambito anestesiologico per tutte le procedure di anestesia locoregionale (sia i blocchi centrali nervosi neuroassiali e periferici) che l’impianto dei dispositivi vascolari.
L’applicazione point-of-care degli ultrasuoni (PoCUS) in ambito anestesiologico è, in molti casi, più accurata rispetto alle tradizionali modalità di imaging e ai modelli di valutazione clinica per una varietà di quadri patologici e per la loro diagnosi. Per definizione, PoCUS comporta un esame mirato o limitato volto a rispondere a una domanda clinica ben definita, per guidare la gestione del paziente con l’intenzione di migliorare gli outcome del paziente. Alcune di queste applicazioni di PoCUS richiedono una formazione limitata per acquisire competenze basilari ma potenzialmente salvavita. È ampiamento dimostrato che PoCUS per la valutazione polmonare di eventi respiratori acuti è superiore alla radiografia del torace per escludere il pneumotorace e rispetto alla fluoroscopia per diagnosticare la paresi emidiaframmatica.
L’ecografia polmonare è anche uno strumento eccellente per diagnosticare altre patologie polmonari come broncospasmo, consolidamento ed edema polmonare.
Mentre, l’ecocardiografia transtoracica (TTE) è uno strumento importante nelle mani di anestesisti e medici di terapia intensiva per integrare la valutazione clinica e ottimizzare la rianimazione cardiopolmonare in ambito perioperatorio.
Con il ruolo in continua evoluzione dell’anestesista come “medico di medicina perioperatoria” la POCUS diviene strumento determinante, riducendo il rischio di complicanze, favorendo il loro riconoscimento precoce e consentendo ai medici di determinare più rapidamente la causa di una malattia potenzialmente letale.